Missione in Africa nell’ambito della missione universale della Chiesa

Il 4 maggio, nell’ambito delle iniziative per il 150° anniversario delle due congregazioni missionarie fondate dal cardinale Charles Lavigerie, si è tenuto un simposio all’Università Urbaniana di Roma. Ce ne parla uno degli organizzatori, padre Philippe Docq

Come tutte le province della Società, Roma ha celebrato il suo evento principale in occasione del 150° anniversario della fondazione della Famiglia Lavigerie composta dai Padri Bianchi- Missionari d’Africa, (1868), e dalle Suore Bianche, Missionarie di Nostra Signora dell’Africa (1869).

Il Simposio è stato a lungo programmato per essere in linea con la Conferenza Internazionale dei Superiori Maggiori (IUGS) per incoraggiare la partecipazione delle superiore generali delle 21 congregazioni femminili africane fondate principalmente da vari confratelli (in genere vescovi) ma “accompagnate” dalle Suore Bianche.  Il successo di questo simposio non sarebbe stato così spettacolare senza la loro presenza estremamente energizzante.

Se la preparazione delle celebrazioni del 150° anniversario delle nostre fondazioni ha avvicinato le nostre due congregazioni/società, questo simposio ne ha confermato la complementarietà, già presente nella visione di evangelizzazione dell’Africa subsahariana del nostro fondatore , il cardinale Charles Lavigerie: “l’Africa non sarà evangelizzata senza la presenza di donne apostole che accompagneranno le donne e le famiglie africane per conoscere, amare e seguire Gesù”.

Lo scopo principale di questo simposio è stato quello di aumentare la visibilità della famiglia Lavigerie nel mosaico di congregazioni presenti a Roma. L’udienza invitata era composta essenzialmente da religiosi e religiose presenti a Roma, che regolarmente si confrontano con noi, senza necessariamente conoscerci nel nostro carisma specifico. Il tema era: “Il significato  di 150 anni di missione in Africa per la missione universale della Chiesa”. Mentre la data scelta ha favorito la partecipazione delle congregazioni femminili africane, è stata meno favorevole alla presenza di molti membri dei consigli generali in visita alle loro congregazioni in questo periodo dell’anno. Malgrado ciò, i 210 posti a sedere dell’Università Urbaniana, che avevamo noleggiato per l’occasione, era quasi tutti occupati.

La conferenza è iniziata con l’intervento dei due relatori principali. Il nostro confratello, Mons. Michael Fitzgerald, ha parlato in modo non esaustivo del Contributo dei nostri due istituti all’opera missionaria della Chiesa universale, osservando nella sua conclusione che, fin dall’inizio delle nostre fondazioni, l’incontro – prima con l’Islam, poi con tutti gli africani e tutte le realtà religiose – è sempre stato essenziale nel nostro carisma, così come la lotta per la giustizia e la pace per e con le persone al cui servizio lavoriamo.

Suor Carmen Sammut, superiora generale delle Suore Bianche, ha presentato le caratteristiche essenziali che rendono le Suore Bianche Missionarie, soprattutto per le donne e per l’Africa, pionieri che permetteranno alle stesse africane di continuare l’opera di evangelizzazione in Africa. Ha poi disegnato un ritratto di 7 donne, missionarie di Nostra Signora dell’Africa, tutti modelli di donne apostole al servizio della Chiesa universale.

Dopo una pausa di 30 minuti, tre oratori hanno partecipato ad una tavola rotonda. Attraverso il racconto di alcuni recenti incontri con persone molto semplici nella sua diocesi, Mons. Richard Baawobr, M.Afr. ha parlato dell’urgenza di condividere la persona, lo stile di vita e il messaggio di Gesù nell’incontro. È nella Parola di Dio, condivisa all’interno di comunità cristiane a misura d’uomo, che sono radicati i nostri sforzi di evangelizzazione.

In un intervento molto teologico, don Antoine de Padou Pooda, sacerdote della diocesi di Gadoua, Burkina Faso, che insegna missiologia all’Urbaniana e si dichiara “figlio” dei Padri Bianchi, ci ha poi parlato dell’eredità e della fecondità spirituale della “Famiglia Lavigerie” in Africa. 

Suor Lea Belemsaga, Superiora Generale delle Suore dell’Annunciazione di Bobo Dioulasso, ha concluso le presentazioni della Tavola Rotonda presentando su tre delle 21 congregazioni fondate e/o formate dalla Famiglia Lavigerie.

I partecipanti al Simposio si sono poi riuniti per condividere, in uno spirito di convivialità, la cena intorno ad un ottimo buffet prima di tornare in sala per l’ultima parte del Simposio, un concerto tenuto da un artista togolese che è venuto con la sua famiglia da Milano.

Il Simposio è stato moderato con grande talento dal nostro confratello Diego Sarriò, che ha riassunto l’evento citando Don Antoine Padou Pooda: “La famiglia Lavigerie, per il suo carattere internazionale e interculturale, estende la Pentecoste come Cenacolo dove il Regno di giustizia e pace è già in azione.

Padre Stan Lubungo, Superiore Generale dei Padri Bianchi, ha chiuso il Simposio poco dopo le 20:30 pm.

Post originale in francese e in inglese