IN ATTESA DEI GRANDI CAMBIAMENTI

Da Lubumbashi, padre Giovanni Marchetti, cremasco, ci racconta i timori e le speranze di una comunità per il nuovo anno tra delusioni passate ed enormi potenzialità

Il 2020 è un numero che balza agli occhi per la sua simmetria e pienezza. L’anno caratterizzato da questa cifra sarà sicuramente un anno che resterà nella memoria collettiva, non fosse che per l’inizio del decennio di cui è il capostipite. Evidentemente tutti noi ci aspettiamo che sarà significativo per gli avvenimenti, speriamo positivi, che ci riserverà.

Padre Marchetti con un gruppo di parrocchiani

Qui nella Rd Congo e, specialmente, a Lubumbashi, una delle più grandi città di questo immenso Paese, capoluogo del Katanga, la gente ha festeggiato il capodanno con una certa tranquillità. Quando si parla di tranquillità in Congo non è come parlarne in Italia. Ma va detto che da qualche tempo qui ci si sente un po’più sereni rispetto agli anni appena trascorsi. In questo periodo, due anni fa, tutti eravamo alquanto inquieti: si erano tenute le elezioni presidenziali e si attendevano i risultati. Com’è abbastanza comune nei Paesi «poco democratici», il rischio di gravi disordini durante gli scrutini era però enorme.

Alla fine, è stato annunciato il nome del nuovo presidente: Félix Tshisekedi, da anni oppositore, prima di Laurent-Désiré Kabila e poi di suo figlio Joseph. Nel 2019 ci si aspettava quindi un cambiamento, ma dopo un anno non abbiamo assistito ad alcuna grande svolta.

Quest’anno si dovrebbero tenere le elezioni per scegliere i sindaci e i consigli comunali. Considerato il modo in cui si sono tenute le presidenziali, caratterizzate da brogli e irregolarità, è difficile sperare in elezioni libere, democratiche e trasparenti. Anche se la speranza è l’ultima a morire e noi continuiamo a sognare un Congo migliore. Nel frattempo, però, ci si accontenta  delle piccole gioie del presente: guai a lasciarsele scappare! Non sono poi così frequenti. Per festeggiare il 2020, chi è riuscito ad avere un pollo, accompagnato da una birretta, si può ritenere fortunato e può dire di essere entrato nel nuovo anno con un cenone ricco. Alla messa mattutina di capodanno, la chiesa era gremita.

Ciò che conta è cominciare con la benedizione di Dio: le cose possono andare per il verso sbagliato, ma la grazia divina aiuta a tener duro!