CONTRO LO STIGMA DELLA MALATTIA MENTALE

Mons. Baawobr, vescovo di Wa (Ghana), già superiore generale dei Padri Bianchi, offre cure e riabilitazione ai malati psichici e combatte la discriminazione che li colpisce

Richard Kuuia BaawobrVanno a cercarli per strada e donano loro cibo, vestiti puliti e cure adeguate. È questo il progetto che mons. Richard Kuuia Baawobr, vescovo di Wa e già superiore generale dei Padri Bianchi, ha lanciato nel 2016 in Ghana a favore dei malati mentali. Un progetto che sta dando i suoi primi risultati e che vuole andare oltre, creando strutture di cura moderne e combattendo lo stigma sociale.

Quello del disagio psichico è un problema sentito in Ghana. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, dei 21,6 milioni cittadini, 650.000 soffrono di un grave disturbo mentale e altri 2.166.000 sono affetti da un disturbo mentale moderato o lieve.

I servizi di salute mentale sono presenti solo nelle grandi città: ma si tratta di grandi ospedali che hanno un approccio superato alla malattia mentale. Nelle campagne esistono alcuni piccoli centri, ma sono privati e i loro servizi non sono alla portata di tutti. A ciò si aggiunge lo stigma di cui sono vittima i disabili mentali che vengono abbandonati dalle famiglie e che sono spesso maltrattati, isolati, vessati. I loro diritti sono negati.

Per rispondere ai bisogni di tante persone vulnerabili, mons. Baawobr ha lanciato un progetto coinvolgendo parrocchie, organizzazioni ecclesiali, religiosi e laici. Dal 2016, gruppi di volontari del posto portano cibo e vestiti ai malati mentali che vivono sulla strada. Alcuni medici e infermieri si sono resi disponibili a fornire cure e medicinali. A due anni dall’avvio, il progetto è ormai strutturato, ma il vescovo ha deciso di fare di più. «Abbiamo in programma – ha annunciato – di costruire un centro di riabilitazione per ospitare i malati che vivono per strada. Qui potranno essere sottoposti ai trattamenti necessari e seguire un processo di riabilitazione e reinserimento nelle comunità di origine».

Il progetto vorrebbe coinvolgere il servizio sanitario del Ghana, il quale dovrebbe offrire i medicinali e la consulenza per aiutare i pazienti nel ritorno alla normalità. Il vescovo vuole cercare di combattere anche l’emarginazione. «In collaborazione con l’Unità mentale di Wa – osserva – verrà organizzato un talk show radiofonico per educare il pubblico sulla salute mentale. Durante le terapie, inoltre, i malati riceveranno una formazione professionale che li aiuti a rendersi autonomi».

Per sostenere il progetto tramite la Onlus:

Prog n. 2-2020, Ghana (Wa)

Assistenza ai malati mentali

Ref. Italia: Maria Eva Coronelli