Venerdì 8 febbraio si è celebrata la quinta giornata mondiale di preghiera e di riflessione nella Chiesa contro la tratta degli esseri umani. Migliaia di persone non si sono limitate solo a queste due azioni ma sono scese nelle strade di tutto il mondo e nelle cattedrali per partecipare alla fiaccolata voluta da papa Francesco sotto lo slogan “Insieme contro la tratta”.

Anche l’Associazione-Onlus Alle Periferie ha organizzato, per la prima volta, la fiaccolata proprio nel cuore di Bergamo. Consistente la presenza di autorità religiose (16 sacerdoti) e civili (un senatore, una deputata, un  consigliere regionale e provinciale e numerosi sindaci), oltre a un folto gruppo persone (più di 200)  venute da molti paesi della bergamasca. L’intera fiaccolata è stata animata con i canti di due gruppi: il Rinnovamento nello Spirito e alcuni africani della Sierra Leone (Faith Healing Bible Church). La fiaccolata ha avuto inizio dalla Chiesa di San Bartolomeo e si è conclusa nella chiesa di Sant’ Alessandro in Colonna, dopo aver percorso tutto il Sentierone.

Padre Pino Locati dei padri bianchi

Sono intervenuti il domenicano Fra Bernardino, il biblista Mons. Patrizio Rota Scalabrini e Mons. Gianni Carzaniga, parroco di Sant’ Alessandro,  Romina Russo, in rappresentanza della Provincia di Bergamo, il sindaco (Mario Doneda) e il parroco (don Cesare Passera) di Brembate Sotto, località  dove è molto attiva la prostituzione coatta.

Tutti i presenti erano motivati da forti valori umani quali la solidarietà, l’attenzione alle periferie umane, la compassione verso decine di migliaia di giovani ragazze schiave sessuali, il desiderio di una nuova umanità. La riuscita della fiaccolata è andata oltre le nostre aspettative perché con la presenza delle autorità civili e religiose si è sottolineata  la volontà di restare in rete con la società civile e in comunione con la Chiesa diocesana.

Sottolineiamo infine  due aspetti significativi: i sindaci e i sacerdoti presenti con le loro comunità illustravano chiaramente che la schiavitù sessuale è anzitutto un problema politico (la fame, la guerra e le migrazioni sono provocate da regimi predatori e assassini delle loro popolazioni) e anche un’infamia mondiale, essendo presente in tutto il mondo e coinvolgendo decine di milioni di esseri umani. La presenza di persone credenti mostra che la Chiesa, intesa come popolo di Dio, ha cominciato a prendere consapevolezza del gravissimo problema esistente anche nella società italiana (80mila le schiave sessuali, quasi interamente straniere).

Alcuni dei sacerdoti parteciapanti

Il tema della nostra marcia è stato: Fiaccolata dei chiamati alla libertà. Libertà dalla miseria, dalla fame, dai regimi oppressori e dalle alienazioni finanziarie senza etica. Anche noi siamo chiamati a disintossicarci dal fumo delle notizie-bufale propinate da gente che presume di avere le chiavi della Storia in mano, ma anziché cercare e offrire una via d’uscita ai problemi di tutta l’umanità, sta sprofondando l’umanità e il  pianeta in un abisso senza ritorno. Papa Francesco è preoccupato di tutto questo!

Apriamo la nostra intelligenza per capire, gli occhi per vedere, le mani per compatire ed anche i nostri piedi per andare incontro alle “periferie umane”, anziché restare prigionieri di una religione cristiana senza Dio, di un Vangelo senza Cristo e di una Chiesa senza Papa, come i nuovi  ideologi di un “mondo nuovo con fili spinati e muri” vorrebbero farci credere.

Se noi credenti non ci muoviamo ora, allora quando?

Pino Locati m.afr.