a cura di P. Alberto Rovelli

Occhi diversi … o cuori diversi?

Stavo cercando un indirizzo in una delle nostre belle città… non avevo troppo tempo a mia disposizione e dovevo essere in orario all’appuntamento, cercavo di allungare il passo e dietro l’angolo, cosa non incontro mai? Una mamma che, con la mano destra, spingeva una carrozzella con un bambino … con la mano sinistra cercava di tenere a bada un bel cane che, molto sveglio, annusava il marciapiede per vedere se un altro cane avesse occupato il suo territorio… cercando di cancellare le tracce dell’intruso.

Ho appena avuto il tempo di gettare un’occhiata nella carrozzella: c’era un bambino, ben protetto dal freddo, dormiva incurante del rumore delle macchine… una scena, bella, stupenda… Ma lo stupore è durato poco, stroncato dalle chiacchiere di due signore: lasciando passare il cane che continuava ad annusare il marciapiede, le due signore, non hanno trovato miglior complimento per la mamma e per il bambino che dire: “Guarda che bel cane … e come è educato…!”

Da quando un cane vale più di un bambino e di una mamma? Che strano mondo il nostro!

Però per mia fortuna, dopo una settimana mi trovavo ancora in giro per le strade: ero alla porta di un Ospedale, di sfuggita guardavo i volti della gente… c’erano tanti volti tristi, preoccupati, scavati dal dolore… poi ad un certo punto, un papà mi è passato accanto … un immigrato …; nella destra teneva un paniere color rosa; lo teneva con molta cura, guardando dove metteva i piedi, c’era la neve, si sarebbe detto che portava un tesoro… infatti! Prendo il tempo per guardare meglio… “ma è un bebè!” Dissi fra me.
Il fratellino trotterellando accanto al papà conferma la mia sorpresa, danzando di gioia attorno a quel paniere, mi sembrava volesse difendere la sorellina dagli intrusi. La mamma era già in auto. Allora mi sono sentito stracolmo di gioia e li ho benedetti più volte ad alta voce per scacciare la paura moderna di fronte a una culla.