Treviglio, festa di Maria Madre di Dio

Si è svolta il primo gennaio la consueta marcia della pace nella città di Treviglio dove i Padri Bianchi sono presenti fin dagli anni cinquanta. Significativo il fatto che il corteo sia partito dal nostro cortile, sottolineando il fatto che furono proprio i Missionari d’Africa che lanciarono questa bella iniziativa più di quarant’anni fa. Se lo ricordano bene alcuni veterani che all’epoca erano degli adolescenti o poco più.

L’adesione è stata piuttosto ridotta (forse un centinaio di persone in tutto) e sono mancati all’appuntamento soprattutto i giovani, anche quelli appartenenti alle associazioni che in genere sono abbastanza ricettive a questo tipo di iniziativa. Senz’altro ci sarà da riflettere sul perché di questo fenomeno che del resto non è nuovo dato che da anni si denunciano apatia, indifferenza e rassegnazione senza però trovare una soluzione.

Marcia della Pace a Treviglio

In ogni caso gli “irriducibili” hanno sfidato il grigiore e l’umidità di una giornata invernale marciando per le vie di Treviglio con due soste: la prima all’oratorio San Zeno per ascoltare la bella testimonianza di don Renato Sacco coordinatore nazionale di Pax Christi Italia e la seconda presso il collegio dei Salesiani dove padre Pino Locati (Mafr) ha mostrato due brevi presentazioni. La prima ha illustrato la situazione degli sfollati della zona del Congo dove padre Pino ha lavorato e la seconda ha denunciato la tratta delle donne, soprattutto africane, sfruttate sulle strade del nostro territorio.

La marcia si è conclusa verso le 18 nella piazza antistante la basilica di Treviglio con il saluto alle autorità civili presenti, la consegna al sindaco e a un paio di assessori dei 20 punti di azione preparati dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede e l’immancabile fetta di panettone e vin brulè preparata dagli ineffabili alpini.

Marcia della Pace a Treviglio

Marcia della Pace a Treviglio